Resiliens
Vini PIWI
Le Carline vi presenta questa linea di vini, frutto di anni di studi e ricerche nel campo delle varietà resistenti.
Nascono infatti da uve capaci di resistere alle avversità, ottenute dopo diversi incroci tra vitigni del Nord Europa, che hanno dimostrato le migliori caratteristiche di resistenza alle malattie fungine e tra vitigni antichi presenti da sempre nel nostro territorio, che permettono di mantenere le caratteristiche tipiche e varietali autoctone.
Grazie alle varietà resistenti abbiamo creato vigneti che oltre all’alto livello qualitativo, consentono anche un’elevata sostenibilità ambientale, tema da sempre al centro della nostra missione aziendale. Questi vitigni infatti sono resistenti principalmente alla peronospora e all’oidio, le due malattie della vite più temute dai viticoltori e non necessitano quindi di trattamenti.
Le Carline, si occupa di viticoltura biologica sin dall’inizio della sua avventura nel mondo del vino, che risale a quasi 30 anni fa, e questa filosofia produttiva, e di vita, ha fatto sì che da sempre Le Carline è sinonimo di vini certificati biologici, vegani e senza solfiti aggiunti.
Ora è arrivato il momento di fare un ulteriore passo in avanti nel campo della sperimentazione e della ricerca,
un passo in avanti che ci porterà oltre il Biologico.
È proprio per questo motivo che Le Carline ha aderito con entusiasmo al progetto della Regione Veneto, messo in pratica dall’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, che si prefigge di studiare il comportamento agronomico ed enologico nel territorio veneto dei più recenti vitigni resistenti PIWI (acronimo che viene dal tedesco pilzwiderstandfähig che significa “viti resistenti ai funghi”), iscritti nel Registro nazionale delle varietà di uva da vino, nell’ottica di una viticoltura maggiormente sostenibile.
Trascorsi 3 anni dalla messa a dimora del vigneto, nel 2017 abbiamo la prima vendemmia significativa delle uve ottenute da tutte le varietà impiantate e previste nel progetto. In collaborazione con Veneto Agricoltura sono state effettuate le micro-vinificazioni in purezza di tutte le varietà, per poterle iscrivere nel Registro Regionale delle varietà di uva da vino.
Un pò di storia…
A partire dagli anni 2000 questi programmi di incrocio hanno avuto un notevole impulso dalle informazioni derivanti dal sequenziamento del genoma della vite (2007) e dagli studi di genetica sul controllo dei principali caratteri, incluse le resistenze. Oggi le varietà resistenti registrate in Europa sono circa 370 e, di queste, numerose sono quelle autorizzate dalle diverse amministrazioni ed effettivamente coltivate nella UE e fuori della UE.
Parlare di viti ‘resistenti’ è una necessità per veicolare al pubblico il concetto che queste viti sono ‘diverse’ da quelle tradizionali, perché hanno bisogno di un numero limitato di trattamenti e sono viti che si adattano bene ad una viticoltura biologica, perché contengono geni specifici di resistenza a peronospora e, in molti casi, oidio. Si tratta ovviamente di geni di resistenza diversi per le due crittogame.
Le malattie della vite sono numerose e per ognuna di queste è necessario identificare i geni di resistenza specifici e lavorare per introdurli, attraverso le tecniche di incrocio controllato (tradizionale e, se vogliamo, naturale, visto che questo è il metodo che usa la natura per creare variabilità genetica utile alle piante per affrontare le sfide della ‘lotta per la sopravvivenza’ (Darwin) o attraverso le tecniche della trasformazione genetica (cisgenesi o genome editing, secondo le visioni più moderne).
Vi presentiamo la nostra nuova linea RESILIENS di vini PIWI
Questo nome racchiude in sé un significato molto profondo e la natura stessa di questi vini che hanno fatto della resilienza il proprio carattere distintivo: nascono infatti da uve capaci di resistere alle avversità, ottenute dopo diversi incroci tra vitigni del Nord Europa, che hanno dimostrato le migliori caratteristiche di resistenza alle malattie fungine e tra vitigni antichi presenti da sempre nel nostro territorio, che permettono di mantenere le caratteristiche tipiche e varietali autoctone.
“Grazie alle varietà resistenti PIWI– afferma Daniele Piccinin – abbiamo creato vigneti che oltre all’alto livello qualitativo, consentono anche un’elevata sostenibilità ambientale, tema da sempre al centro della nostra missione aziendale. Questi vitigni infatti sono resistenti principalmente alla peronospora e all’oidio, le due malattie della vite più temute dai viticoltori e necessitano quindi solo di pochi trattamenti”.
Le Carline è associata a PIWI International, associazione che raggruppa i produttori di vini PIWI
Nel 2019 la linea si arricchisce di uno Spumante dolce, da uve resistenti PIWI di Aromera e Muscaris. Vino da dessert dal colore giallo paglierino brillante con spuma cremosa e persistente. All’assaggio regala dolci note di pesca gialla e petali di rosa, con un perfetto equilibrio tra sapidità e freschezza.
Nel 2022 nasce inoltre il primo vino in purezza della linea, il Sauvignon Nepis.
Il nostro obiettivo era quello di far incontrare in vigna e in cantina la tradizione con la scienza e l’innovazione: